ESSERE IN GIOCO. IDENTITÀ E TRASCENDENZA nelle “Tesi di ontologia trinitaria”* di Klaus Hemmerle.

In 1976 Klaus Hemmerle published “Thesen zu einer trinitarischen Ontologie“ as a kind of manifesto for thought drawing on Christian faith. In this work various elements of the thinkers who had accompanied the author’s formation are given a first systematization. This paper intends to read a key moment of the Thesen (§§ 22-23) in which the structure of games is presented as a structure of being, in order to highlight, firstly, the legacy of his master B. Welte, from which Hemmerle inherits the notion of ‘interest’, and secondly the consequences of a philosophy that starts with the verb, consequences that are only mentioned in the Thesen and which call for further development. In this sense, the work will be read as a moment of arrival but also of passage towards Hemmerle’s more mature thought.

1. Introduzione

La struttura del gioco, come modo di presentare la drammatica dell’essere, sarà il filo conduttore del presente lavoro. All’espressione “essere in gioco”, che abbiamo scelto come titolo, possiamo dare diversi significati: essa può indicare il “mettersi in gioco”, nel senso di iniziare a giocare, ma anche nel senso di mettere in gioco la propria vita. Leggeremo soprattutto i §§ 22-23 delle Tesi di ontologia trinitaria di Klaus Hemmerle, pubblicate nel 1976 e dedicate a Hans Urs von Balthasar, dove il gioco è presentato come struttura dell’essere. Le Tesi saranno lette come il punto di arrivo di un percorso che ha la sua origine nella frequentazione di Bernhard Welte, maestro di Hemmerle, e come il primo abbozzo di una nuova prospettiva che, negli anni successivi, prenderà forma. In questo senso la proposta ardita di un’ontologia trinitaria rappresenta una sorta di momento di transizione nel pensiero di Hemmerle. I due paragrafi che prenderemo in considerazione aiutano a mostrare al tempo stesso l’eredità weltiana e la svolta in direzione di un pensiero più personale.

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